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Percorrendo Corso Mazzini da Piazza del Popolo verso monte, si incontra la mole del complesso conventuale di Sant'Agostino, una delle chiese più importanti della città.
In origine era già presente una chiesetta del XII secolo; al suo posto venne edificato nel 1317, dai monaci Agostiniani Eremitani, il nuovo edificio che li avrebbe ospitati. I lavori si conclusero nel 1382 ma già nel 1481 si procedette a vari lavori di ampliamento e abbellimento che si concluderanno nel 1547 con l'aggiunta del portale decorato che, scolpito da maestranze lombarde sullo stile della "Porta della Musa" del duomo cittadino, va a completare la facciata, attribuita a Cola d'Amatrice, caratterizzata dalla forma quadrata scandita da lesene. Nella parte superiore si aprono invece tre oculi.
L'interno è diviso in tre navate separate da colonne cilindriche e illuminate dalle strette monofore trilobate aperte lungo la parete sinistra. Tra le numerose opere presenti vanno ricordati: un "Gesù con la Croce" affrescato da Cola d'Amatrice, varie opere di Vincenzo e Lattanzio Pagani, di Ludovico Trasi, e la tela raffigurante la "Morte di San Francesco" del Baciccio; nell'area presbiteriale sono collocati due leggii ricavati da colonne romane.
Opera di pregio storico e affettivo è la Madonna del Latte o della Pace, una tavola dipinta a tempera del XV secolo di Frescuccio Ghissi da Fabriano, custodita nel prezioso altare di Lazzaro Giosafatti. Secondo le tradizioni cittadine davanti all'effige giuravano la pace le famiglie ascolane, sempre in lotta tra di loro; nel 1855, sempre secondo la tradizione, liberò la città dal colera e fu richiesta la sua intercessione in altri casi fino alle guerre mondiali. Sopra le absidi poligonali svetta il grande campanile a vela dove trovavano posto ben cinque campane.

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